P A G I N A – 22 –
B I O G R A F I A – P A G . 2
Concertista acclamato e discusso, esaltato e denigrato, Barrios trascorse una vita errabonda, percorrendo tutto il sud e il centro America senza mai stabilirsi definitivamente in alcun luogo, salvo che a San Salvador, la capitale di El Salvador, durante i suoi ultimi anni di vita, quando la sua salute declinava irrimediabilmente. Per un certo periodo si presentò in pubblico, pur seguitando a eseguire il repertorio classico della chitarra e le sue composizioni, abbigliandosi in costume guarani, con il capo adorno di piume ed il nome d’arte di Mangoré, un cacicco indio che aveva fieramente avversato la colonizzazione.
Fu anche, brevemente, in Europa nel 1935 e suonò al Conservatorio di Bruxelles, in abiti normali e con il suo vero nome, ma ritornò quasi subito in Sud America dove, nonostante la celebrità leggendaria a cui era assurto, la sua arte non fu mai pienamente compresa e apprezzata nel suo reale valore.
La sua gloria è legata alle composizioni per chitarra sola che egli scrisse nelle diverse epoche della sua avventurosa esistenza. Molte di esse sono pagine a ispirazione popolaresca, sapientemente depurate e ricche di fascinosi effetti strumentali; altre si rivolgono alla musica romantica e traboccano di invenzioni melodiche e di raffinate armonie.