P AG I N A – 12 –
S T O R I A – D E L – C H A R A N G O – 2 –
Osservando le numerose varianti esistenti dello strumento ci si rende conto come la sua diffusione nell’arco andino sia capillare ma soggetta a variazioni notevoli[1]. La più evidente è quella che intercorre fra charango boliviano e charango peruviano: il primo è ricavato da un unico legno, in cui il liutaio lavora per escavazione. Il secondo è costruito per laminatura a fasce, esattamente come per la chitarra classica.
La forma dello strumento è quella di una piccola chitarra, a tastiera non libera e con cinque corde doppie da suonarsi a pizzico (tecnica punteada) o eseguendo ritmiche con accordi (tecnica rasgueada); la cassa armonica, originariamente costituita dalla citata corazza, è ora realizzata prevalentemente in legno, essendo l’armadillo tutelato perché in pericolo di estinzione.