ferdinando carulli

P A G I N A – 39 –

B I O G R A F I A

Fonte: Wikipedia

Ferdinando Maria Meinrado Francesco Pascale Rosario Carulli (Napoli, 9 febbraio 1770 – Parigi, 17 febbraio 1841) è stato un chitarrista e compositore italiano.

Cominciò studiando il violoncello presso un sacerdote, poi, quasi da autodidatta, si dedicò alla chitarra classica.
Fu uno dei migliori concertisti dell’inizio Ottocento a Parigi (dove si trasferì, in seguito ad una fortunata serie di concerti, nell’aprile 1808, dopo un periodo a Livorno, dove nel 1801 gli nacque il figlio Gustavo). È questo il periodo della sua grande produzione, che comprende soli, duetti, trii, quartetti, concerti, fantasie, arie con variazioni, ecc. Il suo catalogo annovera 366[1] numeri d’opus,
oltre a decine di brani senza numero.
Carulli scrisse anche un metodo, che venne pubblicato in pochi anni da quattro case editrici diverse.

Napoli – Fonte: Pixabay.com

Negli ultimi anni della sua vita, la sua fama fu offuscata dal cambio del gusto musicale e dall’apparizione di nuovi giovani artisti, la cui tecnica più moderna consentiva l’apertura di altri orizzonti musicali. Da quel momento si dedicò quasi esclusivamente all’attività didattica.

Fra i suoi allievi ricordiamo suo figlio Gustavo, il quale, dopo aver tentato la carriera di operista, divenne stimato insegnante di canto; notevole anche la “conversione” alla chitarra di Filippo Gragnani, compositore ormai trentenne, per merito di Carulli.
Segno della stima di cui godeva è la dedica di composizioni da parte di:

Filippo Gragnani, con tre Duetti per due chitarre,
Luigi Legnani, con il Grande Capriccio op.34,
Giuseppe Pasini con tre Sonate (pubblicate da Ricordi nel 12-1817),
Zani de Ferranti con i 44 Capricci op.50.

Paris – Montmartre – fonte: pixabay.com

TECNICA

La sua musica è legata ai modelli ispirati alla scuola napoletana (ad esempio nelle Ouvertures) e all’impianto strutturale derivato dalla musica galante[2] e rimane sostanzialmente estranea al concetto di sviluppo e di elaborazione motivica.
La sua produzione è caratterizzata da composizioni di grande interesse insieme ad altre di genere più consumistico, ma non perde mai di nitore e pulizia formale. Scrisse per tutti i generi con chitarra:

chitarra solista (Sonate op. 5, 21; Grand Sonata op.16; Solo op.20 e op.76), varie formazioni cameristiche (Trii op.9, 12);
—>tre ouverture da Rossini per flauto, violino e chitarra
—>Serenate per flauto e chitarra;
—>Grande Sonata op. 25 per due chitarre,
—>numerosi duetti con pianoforte)e anche per chitarra e orchestra
—>(Concerto op. 8, 140 e il doppio concerto col flauto).

Paris – Montmartre – Fonte: Pixabay.com

La maggiore popolarità, tuttavia, gli derivò dal Metodo op. 27,
un testo didattico moderno e di eccezionale completezza per l’epoca e concluso da 24 pregevoli duetti.
Il Metodo fu integrato in seguito da diversi supplementi.
Alcuni anni dopo, Carulli volle aggiornare la sua didattica,
pubblicando un nuovo Metodo op. 241; il secondo Metodo risulta
effettivamente più razionale e raggiunge un livello tecnico più avanzato del primo, ma il testo di riferimento, tuttora in uso, rimase lo
storico Metodo op. 27.