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Dal “THE NEW YORK TIMES”:
Il chitarrista argentino Pedro Baez, che ha presentato un programma di musica latino-americana alla Weill Recital Hall venerdì sera, è più bravo con ”il quadro generale” che con i piccoli dettagli.
Abel Fleury – Fonte: Granizo.uy
Il suo modo di suonare ha una certa portata e grandiosità formale: le sue interpretazioni hanno un inizio, una parte centrale e una fine, e raramente ci si dimentica dove ci si trova. Ma il suo lavoro di passaggio non è sempre fluido come potrebbe essere: le note risuonavano ed esplodevano quando tutto avrebbe dovuto essere cantabile, e i passaggi lirici non avevano la grazia sonora che caratterizza il modo di suonare più eloquente in questo genere.
J. M. Zarate – Fonte: Fundacion Konek
Tuttavia, al suo meglio, il signor Baez è un musicista istruito e sensibile. Il suo programma era insolitamente interessante, con opere di Abel Fleury, Mariano Mores, Jorge Martinez Zarate, Jose Jimenez, Atahualpa Yupanqui, Pedro Herrera e di suo padre, Domingo Baez; per la maggior parte musica in uno stile decisamente latino, informato, ma raramente istruito, dal Modernismo.
Ataualpa Yupanqui – Fonte: Wikipedia
Una versione di questo articolo è stata pubblicata il 15 febbraio 1987, Sezione 1, Pagina 75 dell’edizione nazionale con il titolo: Chitarra: Pedro Baez, Latin-American Works.